L’idea prende spunto dalle ricerche in ambito artistico e architettonico a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta – le strutture di Sol Lewitt, gli esperimenti radicali di Superstudio, così come gli studi di Fritz Haller sui sistemi costruttivi o il progetto Abitacolo di Bruno Munari. Il progetto si presenta come un’infrastruttura costituita da un telaio in pero (sezione 4 x 4 cm) con modulo 60 x 60 cm, e da un abaco di elementi – ripiani, cassetti e contenitori – attraverso i quali è possibile creare diverse configurazioni spaziali.
Il telaio si articola sulle due pareti corte dell’ambiente e parzialmente sulla sinistra dell’ingresso a creare un diaframma verso l’angolo cucina. Le due pareti attrezzate laterali sono collegate tra loro da un traliccio orizzontale che corre lungo tutto l’ambiente e che funge da sistema di ancoraggio per l’impianto illuminotecnico. Il sistema è concepito per offrire un ampio grado di flessibilità. La parte bassa del telaio prevede tre diversi livelli d’imposta: 40, 70 e 90 cm, rispettivamente la quota ideale per una seduta o per la TV, l’altezza per un tavolo, e infine la quota per un piano di lavoro. A seguire i moduli riprendono l’unità di 60 cm.
Lo spazio è configurabile secondo differenti scenari: disponendo diversamente i vari ripiani, la cucina può affacciarsi verso la metà destra dell’ambiente o verso il fronte finestrato, può essere completamente aperta o separata attraverso un piano utilizzabile per la colazione o come ripiano bar. Allo stesso modo la zona soggiorno può essere organizzata longitudinalmente verso il lato finestrato o sulla metà alla destra dell’ingresso, sfruttando la parete attrezzata come mobile TV e libreria. L’ambiente può essere facilmente riconfigurato anche per un ricevimento o un piccolo evento privato, trasformando la struttura in pero in un apparato espositivo.
Sebbene l’idea formale prenda spunto dai sistemi modulari metallici concepiti a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, l’aspetto costruttivo del progetto è finalizzato invece ad esaltare le proprietà delle diverse essenze di legno selezionate e le tecniche d’incastro della carpenteria tradizionale.
Per il telaio si è optato per un profilo 40 x 40 mm in pero, facilmente reperibile in Italia, per sfruttare al meglio la compattezza dell’essenza legnosa. I moduli della cucina e i ripiani sono multistrato di betulla impiallacciato in tranciato di Rovere termotrattato, il cui colore scuro crea contrasto con la struttura. I cassetti e i moduli contenitori sono invece realizzati con pannelli in multistrato di pioppo rivestiti all’esterno in tranciato di Amaranto e all’interno con laminato colorato.
Il sistema prevede infine alcuni elementi in metallo: dei tondini pieni in ferro colorato (diametro 6-8 mm) si appoggiano sulla struttura in apposite sedi realizzate con la CNC per consentire successivamente la posa dei contenitori o delle mensole. I giunti della struttura sono infine consolidati con perni in ottone pieno. Il sistema è completato dai pomelli degli elementi apribili: anch’esse dei cilindretti in metallo colorato.
con Aree di Studio. Render: Niccolò Brovelli.
PROGETTO
Alessandra Castelbarco
Marco Di Nallo
Chiara Girolami
Valerio Panella
Giuseppe Tagliabue
LUOGO
Milano (MI)
CRONOLOGIA
Prima fase 2016
Seconda fase 2017
PROGRAMMA
Concorso per allestimento
showroom Slow Wood
RISULTATO
Terzo classificato