Lucius Burckhardt nel 1994 scrive di aver introdotto all’Università di Kassel la Promenadologia, una teoria della percezione fondata sulla pratica del camminare. Quando passeggiamo, attraversiamo singole porzioni di ambienti, eterogenee tra loro; quando poi raccontiamo la nostra passeggiata - spiega il sociologo e urbanista svizzero - non ci soffermiamo su nessuno dei luoghi che abbiamo attraversato ma descriviamo immagini di paesaggio integrate, dato che “la percezione si basa sull'effetto cinematografico del camminare.”
La nostra storia può essere reinterpretata alla luce di questa visione teorica, che continua a permeare il disegno dell’architettura a quella del giardino. Lo stesso Girolamo Genga, l’artista - scenografo che nel ‘500 ampliò Villa Imperiale - luogo da cui prende forma il progetto ASD-Against Sun and Dust - accentuò aberrazioni prospettiche e concepì illusioni ottiche fruibili procedendo verso determinate postazioni.
“Ognuno vede ciò che ha imparato a vedere”, scrive Burckhardt, e ovunque viaggiamo portiamo già con noi le nostre immagini, per cui l’atto stesso di attraversare, passeggiare e viaggiare porta in sé un grande desiderio di idillio - che etimologicamente deriva proprio da “immagine”, che come aggettivo definisce anche un genere pittorico, e corrisponde a una rappresentazione idealizzata della vita, spesso campestre -.
La descrizione idilliaca che apre la seconda edizione di Against Sun and Dust prosegue il racconto storico che ha ispirato e dato avvio al progetto nel 2020. Il poeta Ludovico Agostini, insieme a un gruppo di amici e letterati, un certo lunedì di agosto tra il 1572 e il 1574 si ritrova a “feriare” alla corte dei Della Rovere, narrando le varie attività che si susseguirono dal giorno alla notte nei molteplici spazi della villa, nei giardini e nel bosco, descritti in termini estatici.
Ma oltre alla relazione con l’eredità di immagini personali e universali che proiettiamo nel contesto, “perché il paesaggio è bello?” Questa è la domanda di Burckhardt. Guardare lo spazio, in assenza di tempo - ovvero non per raggiungere un determinato punto ma solo per passeggiare, alla velocità lenta che ci è propria - significa percepire ciò che non è familiare, scoprire elementi di disturbo, ipotizzare percorsi inconsueti.
Il tragitto di ASD 2021 si sviluppa all’aperto, lungo il versante sud della Villa.
L’artista ecuadoregno Adrián Balseca presenta l’installazione “Hierbas Malas” all’interno del giardino anni ‘20 in siepi di bosso. Il giardino “all’italiana” è emblema di natura manipolata dall’uomo secondo parametri di geometria e simmetria; scegliendo specie vegetali dalle valenze allegoriche o per il colore che assumono nelle varie stagioni, prediligendo i sempreverdi, Balseca trasferisce in questo recinto armonico una serie di piante estranee, molte delle quali provenienti dai dintorni della villa, aggiungendo criticamente artificio ad artificio naturale. Piante spontanee e infestanti, trapiantate in latte di olio di carburante, che incorporano oggetti provenienti dai depositi della Villa. Dall’amazzonia alla macchia mediterranea, i giardini nell’era del petrocapitalismo non sono più luoghi idealizzati, ma terreni che ospitano nuove prospettive umane e vegetali.
Proseguendo verso l’ala roveresca, si scopre la facciata principale della villa, nascosta alla nostra vista all’arrivo. Nonostante non risultino testimonianze di rappresentazioni teatrali tenutesi in questa porzione del complesso, è evidente che Genga concepì la facciata come un vero e proprio fronte scenico, in assenza di aperture funzionali e con grandi nicchie cassettonate passanti, ispirate ai volumi della basilica di Massenzio a Roma. Riattivando la potenzialità latente di questo spazio, la Compagnia Mòra diretta da Claudia Castellucci presenta il ballo “Verso la specie” (2019), adattando al contesto una coreografia di “forme che si rifanno a una memoria genetica profonda, che soltanto la fisicità, con la sua specifica memoria, può estrarre.” Il ritmo attinge alla metrica della poesia greca arcaica, e la cadenza lenta propria dell’incedere del gruppo di danzatori incorpora alcuni movimenti propri del cavallo, simbolo di pulsioni inconsce e del vigore naturale, ma anche animale che dall’antichità ha permesso alla specie umana di cambiare ritmo. La musica combina bassi ancestrali al pizzicare di corde, rimandando a uno spettro di riferimenti che varia dalla danza cortese alla mistica.
Al crepuscolo, il percorso si estende verso i campi, tra gli ulivi e dentro il bosco di querce, in una promenade di fauna musicale in crescendo, concepita da Andrea Zanot (Arpabong) e curata da Ruggero Pietromarchi. Il climax si raggiunge nel bosco scuro, dove la scultura sonora “Arpabong” (2019) - installata nella cabin realizzata nel 2017 come rifugio di meditazione e osservazione degli animali selvatici - richiama il pubblico al suo cospetto. Come la stessa cabin, l'arpa è realizzata in legno e vetro: lo strumento rinascimentale per eccellenza diventa innesto naturale e tecnologico, cristallizzando la metafora ancestrale del rituale di ispirazione, composizione ed esecuzione.
Against Sun and Dust 2021 conferma alcune delle collaborazioni inaugurate l’anno precedente: Mino Luchena è l’autore del disegno della litografia in forma di mappa; e allo studio No Text Azienda, in collaborazione con Edoardo Totaro e Luigi Alberto Cippini, è affidata la comunicazione del progetto, consolidando le potenzialità espressive virtuali che sono insite nel percorso.
AGAINST SUN AND DUST
12.8-3.10.2021
Villa Imperiale, Pesaro
A CURA DI
Cornelia Mattiacci
Alessandra Castelbarco
VERSO LA SPECIE
_coreografia
Claudia Castellucci
_musica
Stefano Bartolini
_danzatori
Sissj Bassani
Silvia Ciancimino
René Ramos,
Francesca Siracusa
Pier Paolo Zimmermann
_direzione tecnica, luci Eugenio Resta
_tecnica
Francesca Di Serio
Gionni Gardini
Caterina Soranzo
_organizzazione
Camilla Rizzi
_direzione alla produzione
Benedetta Briglia
_produzione
Socìetas
ARPABONG PROMENADE
Andrea Zanot.
a cura di
Ruggero Pietromarchi
ORGANIZZAZIONE
Marco Di Nallo
Valerio Panella
ALLESTIMENTO
PLUS ULTRA studio
Valerio Panella
COORDINAMENTO
Vittoria Ciorra
Giulia Di Nallo
Camilla Pagliano
Sara Caputi
Graziella Ovani
SERVICE
Matteo Tintori & Avangarage di Luca Vagnini
COMUNICAZIONE
_concept
Edoardo Totaro
_foto e video
No Text Azienda
Alvin Mojetta
Domenico Nicoletti,
Michele Zanotti
in collaborazione con
Luigi Alberto Cippini
_sound
Edoardo Rossano
MAPPA
_co-editor
Niccolò Gravina
_disegno
Mino Luchena
_layout
Marco Morici
_sigillo
Alvin Mojetta
Edoardo Totaro
_calligrafia
Concetta Ferrario
progetto di stampa litografica (200 pz) e piegatura come da modello rinascimentale realizzato in collaborazione con Litografia Bulla, Roma
FOTO
Stefania Zanetti