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Il progetto riguarda il nuovo allestimento delle formelle del Fregio dell’arte della guerra presso il Palazzo Ducale di Urbino, capolavoro architettonico del Rinascimento. I 72 bassorilievi - scolpiti da Ambrogio Barocci, in parte su disegni di Francesco di Giorgio Martini, in parte su disegni di Roberto Valturio - raffigurano macchine, congegni tecnologici e strumenti di guerra, e sono la sintesi dell’attitudine di Federico da Montefeltro e del suo interesse per le scienze matematiche, le scienze esatte e la tecnologia.

Le formelle, originariamente collocate sulla facciata ad ali e lungo la facciata di San Domenico, decoravano il sedile dove ancora oggi si siedono i visitatori e gli abitanti di Urbino. Già nel 1756, per limitarne il degrado causato degli agenti atmosferici, il legato apostolico Giovan Francesco Stoppani le fece murare, insieme alla raccolta di iscrizioni romane, nei quattro lati delle soprallogge al piano nobile. Nel 1944, durante la direzione di Pasquale Rotondi, le formelle furono smurate e portate nei depositi, per poi essere ricollocate negli anni Ottanta nelle due sale attigue alla Biblioteca del Duca al piano terra del Palazzo.

Lo spazio limitato e la scarsa illuminazione di queste stanze non lasciava apprezzare l’opera nel suo insieme e nei dettagli che la caratterizzano; la decisione della direzione della Galleria Nazionale delle Marche è stata quella di ricollocare il Fregio nelle soprallogge.

 

Il nuovo allestimento consente di valorizzare la visione d’insieme: le formelle sono disposte lungo tre dei quattro lati delle soprallogge, recuperando la scansione originaria sui tre lati della facciata, così com’è visibile in una veduta del Palazzo Ducale incisa nel 1724, a corredo del volume di Bernardino Baldi, Memorie concernenti la città di Urbino. Nello stesso volume Francesco Bianchini descrive con precisione le formelle, illustrate con delle incisioni per facilitarne il riconoscimento: quella sequenza è alla base dell’attuale ordinamento. A trecento anni esatti, la nuova disposizione per segmenti vuole ricordare la collocazione originaria all’esterno, quando la sequenza di bassorilievi era inframezzata dai portali delle facciate ad ali.

L'allestimento è caratterizzato da una quinta formata da pannelli metallici modulari, la cui struttura ha il compito di riproporzionare l'opera all'interno dei vasti spazi del Palazzo Ducale. Le altezze delle quinte, gli elementi orizzontali e il posizionamento delle formelle riprendono le proporzioni originarie delle opere all’esterno, ricreando così l'impatto visivo che le formelle avevano nel loro contesto originale.

Il sistema è stato concepito come una struttura a secco, utilizzando montanti e traversi metallici e pannelli di tamponamento, completamente smontabile in futuro. Questa configurazione permette di preservare l'integrità dell'opera, nonché di facilitare la movimentazione delle singole formelle in caso di prestiti o di interventi di restauro: i bassorilievi possono essere rimossi singolarmente senza compromettere l'intero allestimento.

Al di sotto di ogni formella, un elemento orizzontale ospita una didascalia esplicativa con la riproduzione delle incisioni del 1724. Questo elemento funge da supporto per gli apparati didattici e allo stesso tempo da distanziatore, consentendo di ammirare l’opera dal giusto punto di osservazione. Nel Settecento, durante le operazioni di ricollocamento, una delle 72 formelle andò distrutta; attraverso una cornice vuota, il nuovo allestimento mette in evidenza la lacuna, la didascalia e la riproduzione del suo disegno ne spiegano il contenuto.

Una campionatura dettagliata dei materiali presenti nel Palazzo, come stucchi, intonaci, davanzali e soglie, ha guidato la selezione del colore di fondo dell’allestimento, garantendo un'armonia cromatica con il contesto architettonico circostante ed evitando una prevalenza rispetto alle opere.

La scelta di posizionare il fregio nelle sopralloggie garantisce che le opere siano in una posizione baricentrica rispetto al percorso museale; inoltre la grande quantità di luce naturale valorizza i bassorilievi, accentuandone il chiaroscuro.

MOSTRA

Allestimento permanente del "Fregio dell'arte

della Guerra"

LUOGO

Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale

di Urbino (PU)

PROGETTO

Marco Di Nallo

con

Alessandra Castelbarco

Chiara Girolami

DIREZIONE LAVORI

Marco Di Nallo

FOTO

Claudio Ripalti

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Disegni
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